I danni del fumo passivo

Fumare fa male, si sa, ma anche il fumo passivo, pur essendo un’arma “invisibile”, è molto pericoloso. Vediamo perché.

Cos’è il fumo passivo?

In sostanza, si tratta del fumo che respiriamo quando qualcuno accende una sigaretta vicino a noi, ma può trattarsi anche dell’aria “contaminata” di una zona fumatori. 

Infatti, le classiche sigarette possono trasformare il nostro salotto di casa o l’interno della nostra automobile in una vera e propria camera a gas. Per questo, al giorno d’oggi si sta valutando di estendere il divieto di fumare a tutti i luoghi pubblici o particolarmente affollati, come accade già in altri paesi, primo tra tutti gli Stati Uniti.

Differente è il discorso legato alla sigaretta elettronica, nel cui settore KIWI è leader di mercato, che ha delle caratteristiche e un funzionamento molto diversi, non prevedendo alcuna combustione.

Perché il fumo passivo è dannoso?

La domanda sorge spontanea. D’altronde, si potrebbe pensare che non inalando direttamente il fumo della sigaretta e i suoi componenti chimici restiamo immuni da malattie e rischi per il nostro corpo. Ma le cose non stanno affatto così.

Prima di tutto, i nostri polmoni risentono dell’effetto indiretto del fumo passivo che ostruisce le vie respiratorie. Oltre a ciò, il fumo passivo è una delle principali cause di tumore e, secondo uno studio dell’OMS risalente a maggio 2021, provoca circa 800.000 morti l’anno in tutto il mondo.

La cosa più grave è che il nostro stato di vittime del fumo passivo inizia in tenera età. Infatti, se i nostri genitori sono dei fumatori, anche le mura della nostra casa, l’abitacolo dell’automobile e di conseguenza i nostri spostamenti costituiscono momenti in cui diventiamo a tutti gli effetti dei fumatori passivi.

Un contesto simile ci costringe a vivere in un ambiente poco sano che, nel tempo, può portarci a sviluppare dei tumori. I più comuni, oltre a quello polmonare, sono quello alla bocca, quello al retto e quello al seno.

Quanto fa male il fumo passivo?

Molto, molto male. Pensiamo, per esempio, a malattie come asma, enfisemi e infarti. I tumori non sono gli unici mali causati dal fumo: come accennato nei paragrafi precedenti, tutto il nostro corpo è in pericolo. Il fumo passivo può aumentare dal 20% all’80% le probabilità di incorrere in una delle patologie sopra citate.

C’è da sfatare anche un altro mito. Quello che: poche sigarette, fumate ogni giorno, non fanno male”. Si tratta di una credenza superstiziosa e distante dalla realtà.

Infatti, dobbiamo tenere presente che le scorie delle sigarette si accumulano anche a distanza di tempo all’interno del nostro organismo, e che non esiste un numero di sigarette, seppure molto basso, tale per cui il nostro organismo rimane esente da pericoli. A maggior ragione nel caso del fumatore passivo che si trova alla mercé di quello attivo che gli sta accanto.

È stato calcolato, attraverso un alto numero di test clinici, che ogni 15 sigarette il nostro corpo subisce delle mutazioni a livello cellulare. Ciò non significa, naturalmente, che tutti i soggetti sviluppino una malattia dopo aver fumato questo numero di sigarette

Una cosa è certa: se il fumo attivo fa male, quello passivo non è da meno. E, vista la poca attenzione dedicata a un tema tanto delicato, ci si dovrebbe informare in modo capillare, provando a sensibilizzare quante più persone possibile sui danni provocati da questa attività nociva.